Oggi parliamo di

Robert Schaberl

Centro di gravita’ permanente

Nasce a Feldbach in Austria nel 1961. Dopo gli studi presso il Mozarteum di Vienna dove nel 1985 consegue la laurea in pittura e educazione artistica, si trasferisce per un anno negli Stati Uniti per poi rientrare a Vienna dove attualmente vive e lavora.La sua sperimentazione si focalizza molto presto sugli elementi di colore e luce che Schaberl esplora in tutte le morfologie e in tutte le combinazioni possibili.
Dalla stesura di molteplici stratificazioni di colore,  all’inserimento di olio di lino all’interno del pigmento in modo da ottenere una superficie estremamente lucida ed anche di modulare la lucentezza della stessa.
L’elemento della luce inoltre diventa per Schaberl il centro della sua ricerca soprattutto come riflessione e rifrazione di questa sulle superfici. Infine il suo interesse si focalizza sulla percezione di luce e colore da parte dello spettatore e soprattutto sulle variabili di questa percezione connesse agli stati d’animo e al movimento dello spettatore innanzi al quadro. Queste modulazioni di luce e colore avvengono attraverso l’uso dell’Iriodin che Schaberl scopre nel 2000: un pigmento perlescente di origine industriale usato nella costruzione delle autovetture o nei cosmetici.
“L’inserimento di Iriodin mi ha permesso di esplorare realmente le proprietà ottiche del mio lavoro e, più importante, combinandolo con la normale pittura, ho potuto creare tonalità che cambiano colore”. Sono note in tal senso le sue opere che modificano il colore a seconda della posizione del corpo innanzi al quadro e le opere che sembrano contenere strani corpuscoli che si muovono insieme al movimento dell’occhio innanzi al quadro.  Per ottenere la perfezione della forma circolare la vernice viene applicata ponendo la tela su un perno girevole, piuttosto come un tornio da vasaio.
Schaberl quindi ruota ogni opera a mano mentre applica minuziosamente le molte stratificazioni di colore.


Esploriamo le sue opere

La forma circolare ripetuta in tutti i suoi quadri, è una forma iconica che per l’artista rappresenta il punto focale da cui tutto si dirama o verso cui tutto converge, e soprattutto il centro nodale delle emozioni e il punto di convergenza emozionale dell’essere umano. Opere fatte di materia pittorica stemperata sulla tela attraverso 50 – 70 stesure di colore: passaggi di colore intervallati da velature e trasparenze per far sì che l’occhio umano, alla fine, più che guardare l’opera, la “interpreti” in maniera singolare e unica. Il risultato è una interrelazione “personale” tra spettatore e quadro, tra artista e spettatore. Una scoperta di visione e di emozione ogni volta ripercorsa in maniera differente. È un ‘esperienza in itinere che non si arresta mai.In fin dei conti: che cos’ è realmente il “centro di gravità permanente” nella vita di ognuno se non il vivere le esperienze in divenire come un qualcosa di fluttuante e in continua mutazione? Accettare di sé stessi e degli altri i mutamenti, le trasformazioni fisiche e mentali attraverso un processo che bilanci il razionale con l’emozionale; per far sì che un cerchio sia circoscritto in un quadrato, proprio come nelle opere di Robert, il caos viene sempre organizzato e razionalizzato in un tutt’uno compatto e solido, ma, nello stesso tempo, evanescente e carico di emozioni.

 

 “CENTRAL FORMS”

The Columns Gallery

Seoul/Singapore

3000 mq Grande Facciata in Vetro per  l’istituto di Chimica
della Technical University di Graz