I sogni e i bi/sogni di Adolfo Ferraro (pubblicato su Catalogo della mostra: “Metamorfosi delle geometrie”)

Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi.
Paul Valéry
La trasformazione dei pensieri onirici latenti in contenuto manifesto è l’esempio di trasposizione di un materiale psichico da una forma espressiva all’altra, da una che ci è immediatamente intelligibile in un’altra a cui possiamo giungere solo con perizia e fatica. Rispetto al contenuto latente ed a quello manifesto la psicanalisi raggruppa i sogni in tre categorie : quelli sensati e intelligibili, quelli che sorprendono , perchè non sappiamo collocarli nella nostra vita psichica, e quelli che ci appaiono confusi e privi di senso. Ed è nei sogni della seconda , ed ancor più della terza categoria , che si presentano gli Enigmi e quindi il Mistero. Il sogno , cioè la trasposizione , contribuisce ad affrontare il bi/sogno di risolvere il Mistero.
Con questa prospettiva l’Arte , in tutte le sue forme , è una trasposizione di materiale psichico nel linguaggio congeniale all’Artista – sia esso musica o letteratura o manipolazione di materiali o altro ancora – sempre finalizzata alla risoluzione di un Enigma, che , in fondo , è quello della vita .
L’elemento decisivo differenziale che distingue il sognatore (notturno o diurno che sia) dall’Artista è che quest’ultimo intende portare il sogno – o se si preferisce l’ispirazione – nella realtà , e farne una realtà.
In questo senso cosa sogneranno individualmente Paller e Casentini è una domanda che Freud si porrebbe.
L’ispirazione che li muove deve essere simile , e per questo credo che i due Artisti siano anche amici , così come mi hanno detto. La realizzazione invece appare quasi antinomica , racchiudendo gli spazi in linee rotondeggianti l’uno e rigidamente schematiche l’altro.
Sembra quasi che Casentini e Paller , nel loro essere gemelli/diversi , trovino un punto di incontro e diventino complementari proprio per la necessità di stimolarsi e contenersi a vicenda , nel desiderio di raggiungere l’irraggiungibile , di risolvere l’Enigma sperimentando i due diversi caratteri nell’uso degli spazi e dei colori , tentando di capire e carpire il tempo. Paller con le forme rotonde da sensualità materna, raccolte da un contenimento da cui le forme tentano di uscire o rientrare ( e il che è lo stesso). Ma ancora da visioni aeree di paesaggi immaginari e dalle misteriose somiglianze pseudo-umane o pseudo-animalesche , come quando l’orizzonte delle montagne ci ricorda qualcosa. Casentini con uno schematismo colorato che definisce un nulla interno di vite diversamente colorate , dove necessitano ordine , regole , linee dritte e definite da un lato all’altro, come nastro di sicurezza sul coperchio di una scatola di cioccolatini . E il sovrapporsi delle diverse vite e dei diversi colori delle vite dilata lo spazio e gli consente la profondità.
Il rapporto tra realtà ed Arte , oppure – come meglio si può dire – il rapporto in seno all’Arte fra l’inconscio irrazionale , (costituito da un tumulto di fattori prevalentemente emotivo) ed una limpida razionalità aderente al mondo reale ( fra ciò che una volta si diceva l’elemento dionisiaco e quello apollineo) è sempre oscillante. Ed ora l’uno prevale , ora l’altro , senza che nessuno dei due si imponga completamente , perché il totale soverchiamento dell’un fattore sull’altro finirebbe con il segnare la stessa soppressione dell’attività artistica, e la sua sostituzione con qualcosa di diverso.
Gli spazi in cui i due artisti contengono la loro trasposizione , infine , racchiudono – con confini diversi ma stranamente simili – il sogno ed il bi/sogno di indagare nel Mistero.