Le due opere messe a confronto vertono tutte su rapporti di forze costituiti da triangoli che si intersecano tra loro; nell’opera di Giordano la costruzione della scena è affidata a varie sezioni triangolari di cui due in particolare contengono l’intera scena: una parte dalla estrema destra e converge verso il centro e l’altra partendo dal basso converge anch’essa verso il centro del quadro. Forze quasi centripete che focalizzano lo sguardo verso un punto centrale il cui vertice sfuma nello sfondo del paesaggio lontano. Il tutto sovrastato da una luce diffusa che è in sé il maggior punto di forza dell’opera. La composizione di Dill analogamente e quasi identicamente converge verso un punto centrale in cui gli elementi triangolari di metallo si sovrappongono e si intersecano al fine di sviluppare un effetto luminoso o luminescente che è la vera forza del quadro.