Momenti Miti

 

 

di Cynthia Penna

 

 

Terra, Natura, Uomo.
Effimero, momentaneo, corruttibile, spontaneo, “naturale”.
Vita/Morte
Eternitá, durevolezza> corruttibilitá, instabilitá, volatilitá, evanescenza.
Spazio/Tempo
Land Art é tutto ció.
Tre sono i momenti in cui si manifesta e di cui si compone la Land Art:
il momento concettuale dell’ideazione;
il momento della realizzazione concreta dell’opera;
il momento della “trasformazione” dell’opera.
—Concetto/ideazione, significato espresso e occulto dell’opera, messaggio, contenuto. L’opera di Land Art deve essere effimera, deve auto distruggersi o essere distrutta da agenti atmosferici, non deve sopravvivere al suo autore. Deve rispecchiare la parabola umana dalla nascita alla morte e deve contenere in sé entrambi i concetti in una sorta di “compattazione” temporale degli eventi.
E’ nata per morire, viene concepita in virtú della sua estinzione. La sua distruttibilitá viene prevista fin dall’inizio e quindi il concetto di tempo viene in qualche modo stravolto, snaturato e assoggettato alla volontá dell’artista anzi da questo gestito.
Ordine naturale dato dalla Natura e ordine creativo dato dall’uomo alla Natura.
Interazione tra uomo e Natura.
 —Realizzazione dell’opera: elementi naturali per lo piú trovati in loco: il luogo e il tempo determinano l’opera, sono i protagonisti. L’opera non puó prescindere da quel luogo, quello spazio, quel determinato arco temporale.
Il manufatto dell’uomo si sovrappone alla natura e si integra con essa in una fusione di reciproco rispetto. L’uomo non puó prescindere dalla natura ed anzi dalla specificitá di un determinato luogo in un determinato arco temporale.
Il prodotto finale, il risultato, l’opera finita hanno una valenza relativa, mentre la vera opera d’arte é nell’atto del fare, racchiusa nell’azione performativa dell’artigiano che si fa artista e dell’artista che si fa artigiano.
Una sorta di rituale mistico che profonde ed esprime energia mentale e fisica e che va ad impattare con la Natura in una sorta di danza simbiotica, di fusione totale di “essenze”.
Un ritorno ai primordi, all’arcaico rapporto tra uomo e natura.
Il momento di produzione dell’opera é il momento dell’effimero, dello sporadico, del “naturale”, dell’immediatezza, e della spontaneitá; sottoposto a leggi universali di nascita e morte, quindi a leggi naturali.
E’ la Natura che si fa Arte e l’Arte che viene assoggettata alla Natura e dalla Natura.
— La trasformazione dell’opera é l’ultimo stadio del processo artistico: il manufatto fotografato prima del suo dissolvimento diventa opera a sé stante. Subentra così il momento della immortalitá dell’opera che, a sua volta, si é peró giá trasformata da opera naturale o naturalistica in elaborazione concettuale e materiale di se stessa.
Non si tratta piú della medesima opera ma della sua trasformazione in qualcos’altro che la renda immortale. Il contenuto dell’opera é lo stesso ma la sua forma si é trasformata .
Contenuto e forma sono pilotati dalla base concettuale dell’autore: convergono in qualcos’altro che non é piú l’opera originaria, ma una sua elaborazione.
Cosí il concetto di tempo viene dilatato attraverso il mezzo fotografico che blocca per sempre il momento e snatura l’effimero. Trattasi di un procedimento di immortalizzazione dell’opera effimera. Una sorta di superamento della distruzione genetica delle cose.
Piú é breve il tempo di vita dell’opera, piú questa diviene immortale attraverso la fotografia o la registrazione video .
Sebbene la Land Art nasce come rifiuto dello spazio museale quale luogo privilegiato del fare arte, noi l’abbiamo riportata all’interno di uno spazio museale, esponendo le fotografie i video e alcuni elementi delle opere prodotte nel corso di un evento performativo di Land Art realizzato tra il 30 Ottobre e il 2 Novembre 2009 nel Parco Naturale dei Campi Flegrei.
Abbiamo voluto racchiudere in un involucro protettivo quello che é il risultato e la trasformazione dell’opera prima: cioé il suo concetto e la sua immortalitá .
Abbiamo riportato in interno solo il momento della trasformazione dell’opera di Land Art in una nuova opera a sé stante: o meglio il suo passaggio dall’effimero all’immortale.
Siamo consapevoli di stare stravolgendo lo spirito e l’essenza stessa dell’opera di Land Art, ma non ce ne vergognamo se tale procedura possa servire in futuro a mostrare ancora una volta la fattibilitá di una convivenza perfetta tra uomo e territorio realizzata attraverso l’unico mezzo di riscatto sociale che l’uomo possiede: l’Arte.