Per Caravaggio una luce dalla California

di Tiziana Tricarico pubblicato su Il Mattino

 

 

Delle “Sette opere di Misericordia” del Caravaggio, conservate al Pio Monte della Misericordia, non poteva che essere la luce a colpire la sensibilità di Lisa Bartleson, artista californiana esponente del movimento “Light and Space” (focalizzato appunto sulla percezione di luce, volumi e proporzioni). Quella luce che nell’opera seicentesca che rappresenta le Sette opere di Misericordia corporali, si irradia da sinistra verso destra scolpendo le forme attraverso un chiaroscuro più netto e definito. E che ha ispirato il lavoro che l’artista americana presenterà martedì alle 18 al Pio Monte – in via dei Tribunali 253 – e che donerà al Fondo della prestigiosa Istituzione, nata agli inizi del Seicento, che si mostra sempre più interessata all’arte contemporanea: venerdì scorso si è infatti inaugurata la seconda edizione del progetto “Sette opere PER la Misericordia” che invita artisti di oggi a confrontarsi con le opere del Maestri custodite nel museo.
La ricerca di Lisa Bartleson è focalizzata sulla luce e sul concetto di colore: le sue opere, in apparenza astratte, riflettono una profonda comprensione degli elementi base che si trovano in natura. L’artista, nata a Seattle ma trasferitasi da diversi anni a Los Angeles, lavora con il Mylar (film trasparente, flessibile ed estremamente resistente) procedendo per sottili variazioni cromatiche e in quest’occasione, per la prima volta, ha lavorato con il marrone. Più specificamente Bartleson utilizza un supporto di legno leggero scartavetrato e dipinto in bianco in modo da ottenere una superficie liscia. Separatamente procede a tagliare in listelli da due centimetri di larghezza per un metro di lunghezza il film trasparente che poi comincia a dipingere aggiungendo una goccia di colore per ogni listello colorato: quindi taglia queste strisce in piccolissimi quadratini con i quali, in una sorta di tecnica a mosaico, comincia a comporre il quadro.
Il risultato è un irradiamento cromatico da lei voluto e concepito con precisi calcoli matematici che le permette di ottenere sempre un effetto di luce e colore. Per aumentare l’effetto di luminosità l’opera viene totalmente ricoperta con resina trasparente. Nel corso della serata sarà anche presentata la personale, a cura di Cynthia Penna, che l’artista californiana inaugurerà il 6 giugno a Villa di Donato con il corpus delle opere ispirate a realizzare a Napoli durante la “residenza di Artista” organizzata da ART1307.